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Pomodori ripieni

Pomodori ripieni Bottega Lorenzini

I pomodori ripieni sono un tipico piatto estivo della cucina italiana. Preparati come antipasto o piatto principale, sono da sempre una pietanza “anti spreco”: tonno, prosciutto, formaggio, quinoa, riso, verdure, carne macinata e tanti altri ingredienti ancora, ognuno li fa a modo suo, con gli alimenti presenti nel frigorifero o con gli “avanzi” del giorno prima.

Da portare in spiaggia o condividere con amici e familiari, freschi, gustosi e divertenti, Bottega Lorenzini vi propone una versione semplice, buona e velocissima da fare!

Ingredienti:

Difficoltà: Facile

Tempo di preparazione: 20 minuti

Costo: Medio

Preparazione

Per preparare questi gustosi pomodori ripieni come prima cosa dobbiamo lavare i pomodori e tagliare le estremità. Dividiamoli poi in due parti uguali e, in una ciotola, togliamo la polpa interna.

Uniamo alla polpa dei pomodori 5 foglie di basilico fresco lavato, mezzo vaso di tonno sgocciolato e 10 olive leccino denocciolate. Mixiamo tutto fino ad ottenere una crema liscia e non troppo liquida.

Nel frattempo, cuociamo la quinoa: laviamo la quinoa poi, in un pentolino, mettiamo 200 ml di acqua fredda insieme a un pizzico di sale e a 100 gr di quinoa. Facciamo cuocere per 10/12 minuti finché l’acqua non sarà stata completamente assorbita dalla quinoa.

Lasciamo raffreddare la quinoa per 10/15 minuti.

Su un tagliere mettiamo due cucchiai da minestra di caponata di melanzane e la tritiamo finemente con il coltello.

A questo punto uniamo la crema di pomodori, basilico, olive e tonno insieme alla quinoa e alla caponata di melanzane e mescoliamo tutto finché non sarà ben amalgamato. Assaggiamo e aggiungiamo sale e pepe a piacere.

È arrivato il momento di riempire i pomodori: con un cucchiaino da caffè riempiano per bene i pomodori, grattugiamo sopra un po’ di pecorino romano a piacere, aggiungiamo un filo d’olio extravergine di oliva e qualche foglia di basilico per decorare.

Il nostro pranzo è pronto, buon appetito!


Curiosità sulle verdure ripiene

Le verdure ripiene sono una specialità della cucina italiana: cotte, crude, al forno, alla griglia, vegetariane, vegane, con carne, tonno, capperi, acciughe, formaggio e tanto altro ancora!

Ogni famiglia ha la sua ricetta, invernale ed estiva, che può essere fatta con alimenti avanzati da pranzi e cene dei giorni precedenti o con ingredienti dimenticati nel frigo per qualche giorno. Un piatto “anti spreco”, nato come le polpette o la pasta ripiena per non buttare nulla e per portare un piatto gustoso risparmiando qualche penny!

D’inverno le verdure si cuociono nel forno, si prediligono peperoni, zucchine e melanzane, e si riempiono con carne macinata, salsicce, riso, formaggio stagionato, mozzarella e pan grattato. D’estate l’ingrediente principale è il pomodoro, dentro il quale si mette quinoa, riso, tonno, acciughe, capperi, formaggio fresco, olive e verdure. le spezie non possono mai mancare: basilico, peperoncino, scorza di limone, pepe, prezzemolo e aglio!

Peperoncini ripieni Mariangela Prunotto

Una variante sfiziosa di questo iconico piatto sono i peperoncini ripieni sott’olio. Leggermente piccanti e molto gustosi sono ripieni di acciughe, capperi, tonno e olive, ideali come antipasto da condividere o per accompagnare grigliate di carne e pesce.

Consiglio furbo: puoi tagliarli finemente e usarli per condire il riso e la pasta fredda, l’olio del vasetto lo puoi riutilizzare sulle bruschette, sulla pasta, sulla pizza e sulle focacce!

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Bucatini lardo e pomodorini

Bucatini lardo e pomodorini

E chi l’ha detto che il lardo si mette solo sui crostini di pane caldi?

Vi proponiamo una ricetta innovativa, tanto gustosa quanto delicata e adatta ad ogni occasione! Il lardo al tartufo si sposa alla perfezione con la dolcezza e la sapidità dei pomodorini secchi sott’olio

Mi raccomando, non buttate via l’olio presente nel vasetto di pomodorini secchi, si può riutilizzare per condire pasta, pizza, bruschette, verdure e carne.

Lardo al tartufo Mariangela Prunotto

Ingredienti per 4 persone:

Difficoltà: Facile

Tempo di preparazione: 15 minuti

Costo: Medio

Preparazione:

Per realizzare i bucatini lardo e pomodorini iniziate sgocciolando il lardo al tartufo. Tagliatelo a fette sottili e poi a striscioline, infine riducetelo al coltello a pezzettini ancora più piccoli.

In una padella scaldate a fuoco basso un cucchiaio di olio extra vergine di oliva e aggiungete il lardo e gli spicchi d’aglio non sbucciati. Quando il lardo sarà diventato trasparente tagliate finemente ½ cipolla rossa e aggiungetela, fate soffriggere per alcuni minuti. Unite poi la salsa di pomodoro premiata dal Gambero Rosso per formare un sugo delicato e gustosissimo.

Nel frattempo, scaldate l’acqua per la pasta fino a bollore e aggiungete un pizzico di sale grosso. Fate cuocere la pasta per il tempo indicato sulla confezione.

Mentre la pasta si cuoce, sgoccioliamo i pomodorini secchi sott’olio e tagliamoli in piccoli pezzettini, aggiungiamoli poi al sugo di pomodoro, lardo e cipolla.

Quando la pasta sarà cotta scoliamola e uniamola al pomodoro. Facciamo saltare la pasta per alcuni minuti così che si insaporisca per bene, poi una volta spento il fuoco finiamo con un filo di olio extra vergine di oliva a crudo.

Consiglio: se volete un sapore ancora più intenso potete utilizzare l’olio contenuto nel barattolo dei pomodorini secchi, oppure provate questo meraviglioso piatto con in filo di olio extravergine d’oliva aromatizzato al tartufo bianco!

Potete servire ora i vostri bucatini lardo e pomodorini, se volete potete aggiungere una spolverata di Parmigiano Reggiano grattugiato. Buon appetito!


Curiosità sui bucatini

I bucatini nascono da un’invenzione dei pastai medioevali siciliani: per far cuocere più velocemente la pasta decisero di essiccarla avvolgendola su un bastoncino. Troviamo nel testo “De Arte Coquinaria” di Martino da Como la prima descrizione dettagliata del processo di realizzazione dei “maccheroni siciliani“, un eccezionale formato di pasta che, nato per necessità, è diventato poi con il tempo uno di più iconici formati italiani e che oggi chiamiamo “bucatini“.

I bucatini si diffusero velocemente in tutto il Regno di Napoli, anche il famoso musicista Gioacchino Rossini, in quanto grande appassionato di cucina, ne apprezzava il formato e si era fatto costruire uno speciale ferretto in argento che usava per farcire i bucatini con fegato d’oca per poi bollirli nel brodo.

A rendere però celebre questa gustosissima pasta è stato il condimento all’amatriciana, famosissimo in tutto il mondo ancora oggi, data la strepitosa capacità dei bucatini di trattenere il sugo al loro interno e quindi di creare un esplosione di gusto ad ogni forchettata!

Bucatini Canossa Bottega Lorenzini

La prima ricetta della pasta all’amatriciana romana viene descritta da Ada Boni nel celebre libro “Il talismano della felicità” e la preparazione prevedeva il guanciale tritato messo a soffriggere con strutto e cipolla a cui poi venivano aggiunti i pomodori freschi spellati. Gli spaghetti conditi con questo spettacolare sugo sono serviti con pecorino o parmigiano, alcuni fanno un mix dei due formaggi, e abbondante pepe. Negli anni a venire il guanciale verrà sempre più spesso sostituito nelle relitte con la pancetta tagliata a cubetti.

Solo nei primi anni ‘60 la pancetta scompare, lasciando spazio al guanciale e, allo stesso modo, il pecorino diventa protagonista, senza più varianti con il parmigiano reggiano.

La prima ricetta scritta che maggiormente si avvicina a quella che oggi consideriamo tradizionale la troviamo ne “La cucina familiare” di Pellaprat e prevede guanciale a cubetti, polpa di pomodoro, pecorino grattugiato e cipolla. Sebbene la cipolla sia uno degli ingredienti originari ricetta, oggi tende a essere esclusa dalla sua preparazione.

In seguito la pasta all’amatriciana trova la sua ricetta ufficiale che ammette pochissime varianti e gli dici ingredienti ammessi sono il guanciale, il pomodoro, il pecorino romano e il peperoncino.

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Tomini burger

hamburger tomini e funghi

Qualcuno ha detto hamburger? Tutti noi quando pensiamo ad un cibo goloso, pensiamo a loro, accompagnati da delle buone patatine, una bibita ghiacciata e tanta allegria! 

Vi proponiamo una ricetta sfiziosa, adatta ad una serata con gli amici ma anche ad una cena in famiglia in compagnia di un bel film! I funghetti interi si sposano alla perfezione con i tomini al peperoncino conservati nell’olio extra vergine di oliva che, in abbinamento alla carne e allo speck, donano a questo panino un gusto nuovo e sorprendente!

Tomini al peperoncino Mariangela Prunotto

Ingredienti per 4 persone:

Difficoltà: Facile

Tempo di preparazione: 20 minuti

Costo: Medio

Preparazione

Prima di tutto condiamo la carne macinata: in una ciotola aggiungere alla carne il sale e il pepe e impastare il tutto per rendere il sapore omogeneo. Formiamo poi 4 hamburger del peso di circa 150 grammi ciascuno.

Scaldiamo la piastra o la griglia e adagiamo sopra i nostri tomini al peperoncino, facendoli grigliare per bene da entrambi i lati, e i nostri hamburger. 

Tagliamo i funghetti interi sott’olio a fettine sottili e facciamoli rosolare in padella per qualche minuto.

Nel frattempo, tagliamo i panini in due parti e tostiamoli con un filo di olio aromatizzato all’aglio: possiamo metterli in forno, nel tostapane o sulla griglia vicino ai tomini e alla carne.

Quando i tomini saranno ben grigliati, i funghi rosolati e la carne cotta a piacimento, adagiamo sulla piastra anche le fette di speck. Le facciamo tostare qualche secondo per lato, devono risultare croccanti e succose!

Adesso componiamo il nostro hamburger: adagiamo prima la carne sul pane, poi lo speck seguito dal tomino al peperoncino, i funghi trifolati e infine chiudiamo con l’altra fetta di pane!

Ecco qui i nostri hamburger, sfiziosi e golosi per una serata tra amici!


I tomini, una delizia sott’olio

I tomini sono un tipico formaggio Piemontese di forma piccola e tondeggiante che viene prodotto con latte misto: vaccino-caprino, vaccino-ovino o ovino-caprino. Le sue origini risalgono all’Ottocento quando, le donne, lo preparavano con il latte fresco.

La crosta, di colore giallo paglierino, è molto sottile, la pasta è morbida e bianca. Al gusto rivela sentori erbacei e di latte, è fresco e gradevolmente acidulo. Viene consumato come formaggio da tavola, se fresco come ripieno di involtini e pasta fresca, ma anche spalmato sul pane tostato, oppure, se stagionato, può essere cotto alla piastra avvolto da una fettina di speck o di prosciutto. Noi lo proponiamo come ripieno di un gustosissimo panino, abbinato a funghi trifolati e speck!

Tante sono le ricette che lo vedono protagonista: avvolto nella pasta sfoglia o nelle verdure grigliate come le zucchine, in abbinamento a noci, miele e radicchio, abbracciato da speck e prosciutto, o in semplicità grigliata sulla piastra!

I tomini al peperoncino sott’olio prodotti dall’Azienda Agricola Mariangela Prunotto sono il connubio perfetto tra la piccantezza data dai peperoncini italiani e freschezza di questo particolare formaggio. Un altro modo di degustare questa prelibatezza è mangiarlo al naturale in abbinamento ad altri antipasti come la giardiniera e le cipolline in aceto balsamico, ma anche con i salumi tipici italiani. Lo trovate anche al naturale!

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Pasta al forno con pesto al basilico

Pasta al forno con pesto al basilico

La pasta al forno nasce in Sicilia in epoca etrusco-romana con la diffusione della produzione della pasta. Si cuoceva al forno con qualsiasi tipologia di condimento. Ad oggi ogni regione italiana ha la sua ricetta: al pomodoro, con le uova sode, in bianco, con il ragù e molto altro. La nostra ricetta prevede l’utilizzo del pesto al basilico che, unito alla besciamella, vi avvolgerà dal primo all’ultimo boccone!

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione

Per fare la besciamella al pesto iniziate sciogliendo il burro in un pentolino a fuoco molto basso. Quando il burro sarà completamente fuso aggiungete la farina e mescolate con una frusta finché il tutto si sarà dorato. Nel frattempo scaldate il latte in un bollitore a parte e, quando sarà arrivato ad ebollizione, aggiungetelo poco alla volta al composto di burro e farina continuando a mescolare facendo attenzione a non formare grumi.

Aggiungete sale e pepe e continuate a mescolare finché la besciamella si sarà addensata. Spegnete il fuoco e aggiungete il pesto al basilico.

Dopo aver creato la vostra besciamella al basilico, cuocete le Pennette in acqua bollente salata. Scolate la pasta al dente e versatela direttamente nella teglia che andrà in forno.

Aggiungete quindi la besciamella al pesto e la maggior parte del parmigiano reggiano, mescolate i infine cospargete con il restante parmigiano reggiano.

Infornate a 180° per circa 30 minuti. Servite la pasta al forno con pesto al basilico ancora calda!


Curiosità sul nostro pesto verde

Il pesto verde Orominerva è un pesto al basilico diverso da tutti gli altri, fatto con basilico genovese DOP, formaggio a lunga stagionatura con caglio vegetale e con olio extravergine di oliva 100% italiano. Mantiene gli aromi e i sapori intensi del pesto fresco, con una durata di 24 mesi.

Variante del pesto genovese, il pesto verde dell’azienda Orominerva asseconda gusti differenti con estrema versatilità a tavola, da aperitivi e antipasti, fino ai primi piatti e ai secondi di carne.

Orominerva nasce nel 2011 come frantoio oleario e produzione di conserve alimentari. Negli anni a venire ha sviluppato la sua eccellente produzione artigianale inserendo molti altri prodotti, tra cui tra cui oli aromatizzati, pesti, pestati, creme e passata di pomodoro artigianale, protagonista del primo posto nella prestigiosa classifica Gambero Rosso 2017.

Le materie prime utilizzate sono sottoposte ad un’attenta selezione: molte sono del posto, alcune coltivate direttamente dall’azienda, altre provengono dalle regioni italiane limitrofe. La volontà di conservare i sapori genuini della tradizione senza alterarli si realizza con ricette prive di conservanti, che richiedono pochi, ma buoni, ingredienti.

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Linguine al pesto di rucola e stracciatella

Linguine al pesto Bottega Lorenzini

Le Linguine, anche chiamate bavette, sono una tipologia di pasta lunga originarie della Liguria. La ricetta che vi proponiamo esalta questo formato di pasta con freschezza e sapidità. La rucola, con il suo forte sapore amarognolo viene addolcita dalla stracciatella, mentre i pomodori secchi e la crema di Parmigiano Reggiano al Tartufo bianchetto donano forza e calore a questo piatto ideale per un pranzo in famiglia!

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione

Nel bicchiere del frullatore unite la rucola lavata, i pinoli, la salsa di Parmigiano Reggiano e Tartufo Bianchetto, sale, pepe e 2-3 cucchiai di olio extravergine di oliva, poi frullate fino a ottenere un pesto liscio. Cuocete le Linguine in acqua bollente salata, scolatele al dente e conditele in una padella con il pesto, unendo un mestolo di acqua di cottura per ottenere una mantecatura cremosa. Sminuzzate i pomodorini secchi. Distribuite le Linguine nei piatti, completate con i pomodorini secchi e le gocce di stracciatella, portate subito in tavola e gustate questa ricetta fresca e saporita!


Curiosità sul pesto

Il “pesto” è un condimento tradizionale, tipicamente ligure, il cui ingrediente principale è il basilico. Questa salsa pestata è stata prodotta per la prima volta in Italia nel XIX secolo, ma le sue origini sono sicuramente più antiche e risalgono probabilmente al Medioevo, quando come condimento si usavano molte erbe diverse che, schiacciate insieme a formaggio e olio, davano vita a salse meravigliose, tanto gustose quanto profumate, che venivano servite con la pasta, ma anche con piatti di carne e pesce.

Oggi il pesto si presenta in molte varianti, alcune delle quali si rifanno alla ricetta originale che prevede l’uso di basilico, olio, pinoli, parmigiano, aglio e sale, mentre altre mantengono solo alcuni di questi ingredienti. Nella nostra ricetta al posto del basilico viene utilizzata la rucola, un’erba piuttosto amara ma molto fresca che aggiunge un tocco d’innovazione al piatto e si abbina perfettamente con la dolcezza della crema al parmigiano reggiano e tartufo bianchetto!

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Pizza in teglia salsiccia, friarielli e peperoncino

Pizza in teglia salsiccia friarielli e peperoncino Bottega Lorenzini

La pizza nasce a cavallo tra il XVI e XVII secolo nel Regno di Napoli, il cui condimento prevedeva principalmente lardo, formaggio di pecora, pepe e basilico. Nel 1889, il pizzaiolo Raffaele Esposito dedicò alla regina Margherita di Savoia una pizza, oggi conosciuta come “pizza margherita”, che voleva rappresentare il nuovo tricolore italiano: il basilico per il verde, la mozzarella per l bianco e il pomodoro per il rosso.
Vi propongo una delle varianti più amate dagli italiani: salsiccia e friarielli, gusti forti che in questa ricetta vengono esaltati dall’olio extra vergine di oliva all’aglio e dai peperoncini interi sott’olio.

Ingredienti per 4 persone:

Per l’impasto:

  • 500g di farina (250g farina 00e 250g manitoba)
  • 7g lievito di birra secco
  • 10g di zucchero
  • 400ml di acqua tiepida
  • 50ml di olio extra vergine di oliva
  • 7g di sale fino

Per il condimento:

Preparazione

Per prima cosa prepariamo la farina mescolando la farina di manitoba con la farina 00. In alternativa alla farina 00 si può utilizzare la farina semi-integrale.
Alle farine aggiungiamo 7g di lievito di birra secco e 2 cucchiaini di zucchero, poi mescoliamo bene il tutto.
In una ciotola a parte versiamo l’acqua tiepida e l’olio d’oliva, incorporiamo quindi un poco alla volta il mix di farine e lievito e aggiungiamo un cucchiaino di sale fino.
Quando l’impasto risulterà compatto, rimarrà denso e appiccicoso, copriamo con la pellicola e lasciamo lievitare in luogo caldo fino al raddoppio del volume. Ci vorranno all’incirca 2 ore.
Trascorso il tempo di lievitazione prendiamo una teglia e ungiamola con l’olio di oliva spalmandolo con le mani. Versiamo poi l’impasto e, con le mani ancora unte di olio, lo allarghiamo per distribuirlo su tutta la teglia. Lasciamo lievitare ancora 10 minuti, quindi inforniamo e facciamo cuocere per circa 25 minuti. Se usate il forno statico la temperatura è di 210°C, mentre se usate il forno ventilato è di 200°C.
Nel frattempo tagliamo le salsicce a pezzettini e sofriggiamo in una padella antiaderente senza aggiungere olio o burro.
Trascorso il tempo, sforniamo la pizza, cospargiamola di olio extra vergine di oliva aromatizzato all’aglio e aggiungiamo la mozzarella tagliata a cubetti, i friarielli sgocciolati, i peperoncini tritati e la salsiccia rosolata. Quindi mettiamo in forno per altri 5 minuti.
La nostra pizza è pronta, alta, soffice e profumatissima. Tagliamola in tranci e assaggiamola subito!


Curiosità sui Friarielli

I friarielli sono le inflorescenze delle cime di rapa, il loro nome varia da regione a regione: friarielli in Campania, broccoletti a Roma, broccoli di rapa in Calabria, cime di rapa in Puglia, rapini in Toscana e pulezze in Valdichiana.

I friarielli sono tipici della cucina napoletana, come condimento per le orecchiette o in abbinamento alla salsiccia sulla pizza, come propone la nostra ricetta.

Ma dove è nato il nome friarielli? L’origine di questa parola è ancora ignota, alcuni sostengono che derivi dallo spagnolo trio-gelos, ovvero broccoletti invernali, altri invece suppongono che abbiano preso il nome dal termine napoletano frijere, cioè friggere.

I Friarielli sott’olio di Orominerva sono broccoli di rapa di primissima scelta 100% italiani. Dopo essere stati raccolti e accuratamente lavati, vengono leggermente scottati e conditi con olio extra vergine di oliva, prezzemolo e un pizzico di peperoncino. Prova anche la crema di friarielli, ideale da spalmare sul pane tostato ma anche per condire la pasta!

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Risotto alla zucca e aceto balsamico

Risotto zucca e aceto balsamico Bottega Lorenzini

Il risotto alla zucca è un primo piatto ideale nella stagione invernale. Caldo e avvolgente, è ideale per riscaldare e addolcire i tuoi pranzi in compagnia di amici. L’Aceto balsamico Superior 5 anni gli dona un sapore deciso e lo arricchisce di una leggera acidità che, accompagnata dalla dolcezza e dalla sapidità del Parmigiano Reggiano, conferisce a questo piatto un gusto unico e indimenticabile.

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione

Tagliate la mela a dadini minuscoli e fatela appassire in una padella con 2 cucchiai di olio extravergine di oliva per alcuni minuti. Pulite la zucca, grattugiatela e aggiungetela in padella con la mela, fate appassire anch’essa per alcuni minuti.
In un frullatore unite il composto di mela e zucca, uno spicchio d’aglio e un bicchiere d’acqua. Frullate il tutto e tenetelo da parte.
Adagiate poi il riso nella padella, tostatelo per alcuni istanti, quindi portatelo a cottura unendo un po’ alla volta il brodo vegetale. Quando mancheranno pochi minuti al termine della cottura aggiungete la zucca frullata.
Scaldate 4 cucchiai di Aceto balsamico Superior 5 anni in una casseruola e fatelo ridurre della metà.
Mantecate il riso con burro e Parmigiano Reggiano, infine servitelo con l’aceto balsamico.
Buon appetito!


Curiosità sull’Aceto Midolini

L’Aceto balsamico Midolini è ottenuto esclusivamente da materie prime artigianali d’eccellenza. Le botticelle in cui l’aceto riposa per molto tempo sono realizzate artigianalmente con sette diversi legni pregiati: il gelso, il frassino, la robinia, il ciliegio, il rovere, il castagno e il ginepro.

Alcuni studi hanno evidenziato che l’Aceto Balsamico Midolini possiede tre importantissime proprietà:

  • Ricco di antiossidanti: sostanze di origine naturale note per le loro proprietà antiossidanti, disinfiammanti e cardioprotettive, aiutano a combattere l’azione dannosa dei radicali liberi, rallentando così l’invecchiamento cellulare.
  • La bassa acidità (< 5%) rende il sapore estremamente gradevole al palato. Il gusto è avvolgente, morbido e piacevole al palato anche dei più piccoli.
  • Ricco di sali minerali, favoriscono quindi i processi digestivi. Il balsamico è un prodotto remineralizzante di sali minerali importanti per l’organismo.
Aceto balsamico Bottega Lorenzini
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Rigatoni al Parmigiano Reggiano e Tartufo

Rigatoni parmigiano reggiano e tartufo bianco

Per esaltare al massimo questo iconico formato di pasta della cucina italiana, vi propongo una ricetta nata dall’unione tra la pasta alla carbonara e la classica cacio e pepe romana.
La crema di Parmigiano reggiano con Tartufo bianchetto viene esaltata dal gusto dolce del guanciale croccante sfumato con il Cabernet Sauvignon, che dona robustezza e calorosità a questo piatto elegante e dai sapori importanti.

Ingredienti per 4 persone:

Difficoltà: Facile

Tempo di preparazione: 20 minuti

Costo: Medio

Preparazione

Come prima cosa, in una pentola mettete a bollire l’acqua per i rigatoni e poi salatela.
In una padella fate scaldare due cucchiai di olio extra vergine di oliva e, quando si sarà scaldato, rosolate il guanciale tagliato e sfumatelo con un goccio di Cabernet Sauvignon.
Mettete il guanciale croccante in una ciotola e lasciatelo da parte.
A questo punto bisogna cuocere i rigatoni per il tempo indicato sulla confezione, assaggiate la pasta prima di scolarla così da capire se è di vostro gradimento. Consiglio: lasciate la pasta indietro di due minuti così da completare la cottura nel sugo.
Scolate la pasta e tenete da parte un po’ di acqua di cottura.
Nella padella dove abbiamo cucinato il guanciale unire la crema di Parmigiano reggiano, la pasta e l’acqua di cottura che abbiamo tenuto. Far andare il tutto per due minuti a fuoco lento e, quando la crema si sarà addensata, mettere nei piatti.
A questo punto adagiare sopra il nostro guanciale croccante. Per rendere questo piatto ancora più saporito e croccante, sminuzzare noci, mandorle e nocciole, adagiandole a cascata sul piatto finito.
Buon appetito!


Il Parmigiano Reggiano

Nel Medioevo i monaci, spinti dalla ricerca di un formaggio in grado di durare nel tempo, furono i primi produttori del Parmigiano Reggiano: grazie al sale proveniente dalle saline di Salsomaggiore e al latte delle vacche allevate nelle grangie, ottennero un formaggio dalla pasta asciutta e dalle grandi forme, adatto alle lunghe conservazioni.

Nel corso dei secoli, non è cambiato il metodo di produzione del Parmigiano Reggiano: oggi come nel Medioevo la produzione avviene in modo naturale, senza additivi.

Parmigiano Bottega Lorenzini

Dieci curiosità sul Parmigiano Reggiano:

  • Il primo nome che venne dato al Parmigiano Reggiano era Caseus Parmensis.
  • La nascita del Parmigiano Reggiano risale al XII secolo ed è fortemente legata ai monasteri benedettini di Parma e Reggio-Emilia: al loro interno, infatti, nacquero i primi caseifici dedicati alla produzione di questo particolare formaggio a pasta dura e a lunga stagionatura.
  • Il Parmigiano Reggiano non contiene né lattosio né galattosio, è quindi uno dei pochi formaggi che anche gli intolleranti possono degustare senza alcun problema. 
parmigiano reggiano
  • Una delle più antiche testimonianze delle lattiere che producevano questo speciale formaggio risale all’epoca del Decamerone di Giovanni Boccaccio, infatti si legge: “Et eravi una montagna tutta di formaggio Parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti, che niuna altra cosa facevan, che fare maccheroni e ravioli e cuocerli in brodo di capponi, e poi li gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava, più se n’aveva”.
  • L’abbinamento del Parmigiano Reggiano ai pasti e alle pietanze va in base ai mesi di stagionatura del formaggio: un Parmigiano di 12 mesi, essendo molto giovane, si taglia con estrema facilità ed è quindi adatto ad accompagnare gli aperitivi; quello stagionato 24 mesi è adatto alla preparazione di primi piatti e zuppe (infatti la sua crosta può essere utilizzata per fare il brodo, consiglio anti spreco); la forma stagionate 60 mesi è ideale se abbinata ad un buon prosciutto crudo.
  • La prima certificazione ufficiale del Parmigiano Reggiano risale al 1612, anno in cui il duca, per tutelare questo formaggio, fece redigere un documento contenente l’elenco delle sue principali caratteristiche.
  • Per imprimere sulle forme le varie diciture che testimoniano l’originalità del prodotto si utilizza la cosiddetta “fascera marchiante“: una sottile fascia in plastica con le lettere in rilievo.
  • Il celebre commediografo francese Molière era a molto ghiotto di Parmigiano Reggiano, tant’è che nel 1673, ormai stremato e sul punto di morire di tubercolosi, ne chiese un pezzetto.
Parmigiano reggiano
  • Il battitore ha un ruolo chiave nel processo di produzione del Parmigiano Reggiano: munito di specifici strumenti, quali il martelletto percussore, l’ago a vite e il tassello, riesce a valutare la struttura interna e individuare eventuali difetti. 
  • La salatura del Parmigiano avviene tramite salamoia ancor prima che cominci la stagionatura. Ogni forma viene lasciata in una soluzione di acqua e sale per circa venti giorni, arco di tempo durante il quale viene controllata e girata quotidianamente
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Quattro bruschette sfiziose

Bruschette Bottega Lorenzini

Le famose bruschette italiane nascono al confine tra la Toscana e il Lazio, due regioni dal forte carattere enogastronomico.

Accompagnano aperitivi e pranzi in famiglia, sempre sfiziose e colorate, le bruschette che vi proponiamo con questa sfiziosa ricetta sono l’antipasto ideale per una cena tra amici!

Fatti ispirare dai nostri prodotti e condividi con noi le tue personali ricette delle bruschette!

Ingredienti:

Difficoltà: Facile

Tempo di preparazione: 25 minuti

Costo: Medio/Alto

Preparazione

Bruschetta con carciofini e noci:

Sminuzzate le noci e tagliate il parmigiano reggiano a scaglie grossolane. Spalmate sul pane abbrustolito la crema di carciofini e tartufo, aggiungete un cucchiaio di chutney ai frutti di bosco e cipolla rossa e cospargete la bruschetta con le noci e il parmigiano.

Bruschetta al pesto di pomodori secchi e stracciatella:

Spalmate sul pane ancora caldo il pesto di pomodori secchi poi aggiungete la stracciatella fresca a pezzetti e, con l’aiuto di un cucchiaino, formate alcune gocce di chutney al mango, peperoni e basilico sulla bruschetta.

Bruschetta olive e gorgonzola:

Sul pane bruschettato spalmate il battuto di olive. Tagliate il gorgonzola a cubetti e adagiateli sulla bruschetta. Lavate la rucola fresca, asciugatela e ricoprite la vostra bruschetta!

Bruschetta aglio e pomodorini:

Cospargete la fetta di pane ancora caldo di olio extravergine di oliva aromatizzato all’aglio. Tagliate i pomodorini freschi e, in una ciotola, uniteli al basilico sminuzzato, sale e pepe. Adagiate i pomodorini conditi sulla vostra bruschetta. 


Curiosità sulle bruschette

Le origini delle bruschette si perdono nel passato, quando le navi degli antichi romani solcavano i mari portando merci come frumento, olio e vino. Non è un caso che proprio le prime bruschette fossero condite con olio extravergine di oliva e sale. Moltissimi anni dopo, con l’importazione del pomodoro dall’America, questo gustosissimo antipasto divenne il cibo dei contadini che così riuscivano a dare nuova vita al pane vecchio: olio, sale, basilico e pomodoro fresco.

Oggi le bruschette sono diventate l’antipasto per eccellenza della cucina italiana, famosissime in tutto il mondo e simbolo di vacanze italiane. Ogni regione ha le sue ricette, gli ingredienti per condirle variano molto, poveri e costosi, saporiti, dolci, salati, ma non solo, le bruschette possono essere scottate sulla piastra o scaldate nel forno per somigliare alla pizza. Insomma, regione che vai, bruschetta che trovi!

I chutney

Il chutney è un tipico condimento salato dell’Asia meridionale a base di spezie, frutta, verdura e aceto che viene cotto molto lentamente.

Questa speciale composta accompagna i piatti principali a base di carne, pesce o formaggi freschi e stagionati e ogni paese nel mondo ha ormai la sua versione! In India spesso si ritrovano ingredienti come cocco, peperoncino, menta, arachidi e mango, mentre in Sud Africa sono molto utilizzate albicocche.

Il chutney viene usato in moltissimi modi differenti: sul pane tostato, come consigliamo noi nella nostra ricetta, in abbinamento a salumi e formaggi, come salsa per condire grigliate di carne o di pesce, in una ciotola per intingere dentro le verdure sia cotte che crude o come salsa per i fritti, ma anche vicino ad un piatto di riso. La sua acidità unita ad una dolcezza non troppo invasiva e al grande profumo di spezie lo rendono un condimento che accompagna qualsiasi tipologia di piatto in qualsiasi occasione.

In Italia è molto gradito durante gli aperitivi, sul tagliere insieme a formaggi stagionati, formaggi freschi di capra, prosciutto crudo e cotto, salame e lardo, il tutto accompagnato da grissini e pane caldo croccante!

I nostri chutney si ispirano a molte culture di tutto il mondo, potete trovare infatti mango, frutti di bosco, basilico, radicchio, ciliegia, aceto balsamico e molto altro. Una versione più contemporanea e che piace sia a grandi che piccini è la “Sweet chili sauce“, ideale per piatti a base di carne, ma anche come accompagnamento di verdure e fritti misti!